sabato 6 marzo 2010

Legion

Cosa accadrebbe se un giorno fosse Dio a perdere la fede in noi? Bè, a giudicare dal film diretto da Scott Stewart, ben poca cosa.
L’angelo Michele scende sulla terra nel tentativo di salvare gli uomini dall’Apocalisse. Nel far questo svaligia un arsenale di terrenissimi fucili, mitragliette e bazooka, uccide un paio di persone, fa esplodere un palazzo e ruba una macchina della polizia. Intanto, nel bel mezzo del deserto del Nevada si vengono a trovare una famiglia bene con una teenager problematica (ma quali problemi abbia, a parte la gonna troppo corta, non ci viene fatto sapere), un meccanico di nome Jeep che non sa aggiustare le macchine, Charlie, una cameriera incinta che fuma come una ciminiera, un gangster nero con una pistola che non ha mai sparato un colpo, un cuoco senza una mano e il proprietario ubriacone dell’ennesimo diner polveroso. L’arrivo dell’arzilla vecchietta Gladys porterà un po’ di scompiglio nel gruppo e tante domande a cui la sfortunata sceneggiatura e i prevedibili dialoghi non riescono a rispondere. Il pubblico si annoia, le scene d’azione non sono poi così tanto d’azione, quelle che dovrebbero farne un film horror, o quantomeno un thriller, fanno sorridere, se non proprio ridere. Ce la farà l’angelo Michele a sconfiggere il suo antagonista Gabriele (il Keamy di Lost, che dimostra nuovamente di riuscire a produrre solo due espressioni: “incazzato” e “molto incazzato”), condottiero di un’immensa armata di vampiri-zombie? Vampiri?? Zombie?? Ma dai! Vista e considerata la premessa al film, si poteva fare di meglio. Tante morti inutili, nessun colpo di scena. Unica cosa degna di menzione: il carretto del gelato.


“tu gli hai dato quello che voleva, io quello di cui aveva bisogno”. Magari! Inutile. ♥♥