mercoledì 7 settembre 2011

Con gli occhi dell'assassino

Il nome di Guillermo Del Toro nuovamente accostato ad un horror psicologico di provenienza spagnola, da alcuni anni florida patria del genere. Belen Rueda, sensualissima donna già vista in The Orphanage, indaga sulla misteriosa morte della sorella, apparentemente toltasi la vita a causa di una cecità peggiorativa che presto colpirà anche lei. Ma i dettagli del suicidio si fanno più offuscati via via che la pellicola procede e la vista della protagonista - e con lei quella di noi spettatori - va calando. Personaggi misteriosi la portano sulla pista di una misteriosa entità che vive nel buio, mentre le sue credenze vacillano e con loro anche la sua sanità mentale. Potremmo definirlo un thriller sulle orme di Hitchcock, grazie ad alcuni espedienti narrativi molto azzeccati (quando la protagonista a metà film diviene cieca, anche a noi spettatori non vengono più mostrati i volti delle persone con cui lei interagisce, lasciandoci al pari suo totalmente ignari di chi abbiamo effettivamente davanti), e per una tensione costante che proviene dai sensi alterati e dalla percezione costante dell'ignoto che ci circonda. Ma l'accostamento col maestro non può prescindere anche dell'evidenziazione di alcuni vuoti narrativi del film, in alcuni passaggi fin troppo semplicistico e aderente a un cinema moderno di maniera dove la paura è più "ambientale" che narrativa: rumore, figure che spuntano dal buio, urla. Non per questo un prodotto privo di una sua valenza stilistica, con decise interpretazioni ed un messaggio di fondo - quello dell'invisibilità e della paura nel disvelarsi - che rende il succo della storia molto più potente e ricco di quanto apparentemente ci si immagina avventurandosi nella sua visione.

Per coloro i quali non temono il buio e il suo nascondere le cose. ♥♥½

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