martedì 6 settembre 2011

Frozen

Paura e terrore dalle cose quotidiane: che succederebbe se si dimenticassero di voi sopra ad una seggiovia? Il regista Adam Green gioca sull'assurdo (ma nemmeno poi tanto) ficcando dentro a questa imbarazzante situazione i suoi tre protagonisti, sospesi loro malgrado sopra un'infinita e solitaria distesa di neve, senza possibilità di fuga seppure in una condizione di libertà totale. Appartenente al filone dell'horror claustrofobico - anche se la fobia non è generata dall'utilizzo di ambienti stretti, quanto piuttosto dall'idea di compressione fornita dalla situazione su cui dipana la storia - Frozen è forte di dialoghi semplici ma incisivi, in un crescendo narrativo dove di minuto in minuto apparirà sempre più chiaro - ai protagonisti come a noi - che l'attesa sulla seggiovia non è altro che l'attesa della morte. Buonissima fotografia e decise prove attoriali da parte dei giovani attori, meno brillanti alcuni espedienti di pericolosità a cui i tre verranno sottoposti: alla fine, diventa tutta una questione tra loro e i lupi. Feddo e glaciale, senza troppi fronzoli, e girato con un budget limitato, ma non per questo scarso: Frozen è terrore che nasce da dentro, da quelle ancestrali sofferenze che fanno parte di ognuno di noi, e che sembrano impossibili da provare fin tanto che una concomitanza di fattori inaspettati non ci pone davanti alla questione.

Per quelli che ogni volta che salgono sopra ad una seggiovia hanno la costante paura che possa cadere. ♥♥

Nessun commento:

Posta un commento