lunedì 21 dicembre 2009

La zona

La Zona è un quartiere residenziale di Città del Messico dove sono confinati i ricchi. Il microcosmo che si crea all'interno della cittadella bunker, recintata e ben separata dalle favelas, diviene una sorta di pretesto per ribaltare ogni logica e coerenza umana e concedere alla gente coi soldi un potere legislativo superpartes esente da ogni controllo. Quando un gruppo di giovani ladruncoli si introdurrà nella Zona, commettendo un omicidio, l'imperativo diverrà ingaggiare una caccia spietata all'unico fuggitivo: "occhio per occhio, dente per dente". Il cinema messicano ci offre un affresco spietato sulle differenze sociali e sull'atteggiamento cinico e sfrontato dell'animo umano. Nella zona vivono lupi che difendono il proprio territorio con i denti; la tragedia è pensare quanto tutto questo sia tragicamente vero e trovi riscontro nella realtà, dove "la zona" allarga i propri confini diventando "società", "paese". Solo pochi si schiereranno dalla parte del buono, che necessariamente è anche il più debole senza compromessi nè giustificazioni; ma questa comprensione sporadica sarà destinata miseramente a fallire, come a dire che non ci sono favole per chi viene dalle favelas. Non vince nessuno, perdono tutti. Ricchi o poveri, buoni o cattivi: non importa quale sia la caratteristica del personaggio, perchè ognuno porta il peso delle proprie colpe come un macigno carico di sofferenza e mancata espiazione.
Bellissima la sequenza iniziale: una farfalla vola spensierata tra le villette a schiera, supera la recinzione, muore. Fuori c'è desolazione ed una fotografia buia, contrapposta alla rassicurante luce di un paradiso residenziale che in realtà nasconde solo l'inferno.

Per chi crede ancora nella bontà degli uomini. ♥♥♥♥

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