venerdì 1 gennaio 2010

The millionaire

L'esperienza di vita come l'insegnamento più grande: il giovanissimo (e povero) Jamal Malik partecipa alla versione indiana di "Chi vuol essere milionario?" e con estrema facilità scala il montepremi fino alla domanda finale. «Come ha fatto?» ci chiede la voce fuori campo all'inizio del film, aiutandoci a rispondere con le quattro classiche opzioni, di cui l'ultima è decisamente la più suggestiva: era scritto. Il destino è il motore che muove i personaggi di questo The millionaire, trasportandoli di anno in anno nei luoghi più suggestivi di un'India in radicale cambiamento social-economico; e il destino, beffardo, aiuta Jamal a trovare ancora bambino la sua anima gemella, e poi lo obbliga ad allontarsene forzatamente, ma senza mai dimenticare. Si ritroveranno varie volte, ma nessuna sarà quella giusta; li aiuterà la fortuna e quello stesso destino che prima aveva saputo essere tanto crudele. Danny Boyle confeziona il suo film più romantico, una favola crudele che strizza l'occhio al cinema danzereccio di Bollywood. È un film che scorre con l'entusiasmo dei sognatori, carico di volti e colori saturi di allegria e disincanto, in mezzo a quei flashback che aiutano a trovare le risposte giuste ad ogni domanda, e che di volta in volta avvicinano Jamal ai suoi ricordi e alla sua amata. Ha vinto ben 8 premi Oscar, tra cui "Miglior film"; e si capisce perché: non è un capolavoro, ma ha dentro quella speranza e quel romanticismo che lo rendono suggestivo e piacevolmente adorabile, pur nelle sue scene più tristi e dolorose.

Per chi ci crede sempre. ♥♥♥♥

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