sabato 23 aprile 2011

Scream 4

La premiata ditta Williamson-Craven ritorna per il quarto capitolo della riuscita saga horror che negli anni '90 aveva saputo rilanciare il genere del teen splatter seriale addizionandolo con una gustosa vena umoristica. La portasfighe Sidney Prescott (Neve Campbell) fa una visita nella sua cittadina Woodsboro per promuovere il libro che racconta le tragiche vicende vissute dieci anni prima; un emulatore del killer Ghostface ritorna con lei, dando vita ad una nuova catena di omicidi ai danni di brufolosi adolescenti e procaci donzelle. "Nuovo film, nuove regole": ed ecco che gli autori provano a tenere in piedi la baracca superando loro stessi in ironia e comicità. La paura è quasi totalmente bandita da Scream, sostituita da un vero e proprio trattato sugli horror americani che mira da un lato a cavalcarne i clichè, dall'altro ad inquadrarli con vena critica con il pregevole tentativo di indicarne i difetti più lampanti e prenderne quindi le distanze. Il risultato è un film che sa ancora divertire, che presenta qua e là alcune trovate geniali (la sequenza a matrioska dell'inizio, lo spiegone dell'assassino e gli stupidissimi modi per non farsi scoprire, l'immancabile happy ending che in qualche modo ribalta le aspettative dello spettatore, ecc ecc), secondo un'autoironia più o meno implicita a cui Craven ci ha spesso abitutato nel suo cinema. In un'epoca in cui l'horror seriale appare stanco e fuori tempo, è gustoso lasciar scorrere via un'ora e quaranta di film dove agli effetti sonori spaventevoli si accavvallano battute dissacranti che distruggono il genere stesso rendendolo cinema sul cinema. Una delle poche saghe dove non ci si concentra su come o perchè morirà una vittima, ma piuttosto sull'osservare quali espedienti classici verranno utilizzati affinchè questo accada.

Per quelli che non si perdono mai nemmeno un horror pur sapendo che è la solita vecchia fuffa. ♥♥♥

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